VICENZA 0444 545509 ∙ PARMA 0521 236426 ∙ ROMA 06 81156565
edber@studiober.com

Terapia strutturale e occlusale

In tutte le malattie (che sarebbe a questo punto più corretto chiamare sintomatologie) fin qui elencate, se si sospetta una importante componente causativa nella malocclusione dentaria (che peraltro solo il dentista é in grado di riconoscere con competenza specifica), la terapia, che chiameremo strutturale- occlusale, è volta a correggere con opportune apparecchiature ortodontiche la malocclusione dentaria, con trattamenti logopedistici le disfunzione labiali e linguali e gli schemi respiratori alterati, e con trattamenti fisioterapici e chiropratici le tensioni muscolari ed i difetti di postura.  E’ importante notare come l’ortondontista, oltre a poter intervenire anche in età precocissima sulla malocclusione e combattere così la respirazione orale, possiede delle metodiche efficacissime per migliorare la pervietà delle vie nasali.

Fig. 1 Fig. 1: La terapia occlusale prescinde dalla presenza dei denti: si può attuare in dentatura decidua e nell’edentulo

Infatti, una malocclusione con morso inverso (Fig.2) impedisce il corretto sviluppo dell’arcata superiore, che tende a formare un palato ogivale. L’ogiva palatina ,agendo sulla sutura mediana su cui poggia il setto nasale,  ne favorisce la deviazione, che è favorita anche dallo sviluppo distorto della sottostante dentatura laterodeviata

Fig. 2-3 crani Fig. 3 malocclusione con laterodeviazione e morso crociato a sinistra

Fig. 2 Malocclusione con laterodeviazione a sinistra

Fig. 3 Ripristino della corretta postura della mandibola con dispositivi di riposizionamento mandibolare. L’applicazione del disgiuntore palatino rapido allarga il alato e consente un successivo sviluppo corretto anche del setto nasale, con correzione almeno parziale dell’originaria deviazione.

Agendo con disgiuntori rapidi sulla sutura palatina mediana (Fig. 3-5-6),può allargare anche di 8-10 millimetri la base del naso e, correggendo la volta ogivale palatina, consente la rimozione dell’invasione delle sovrastanti vie nasali.

Fig. 4.5.6 Fig.4- 5-6 : azione del disgiuntore palatino rapido sulla sutura palatina mediana

La correzione dei morsi deviati o retrusi, oltre a riconsegnare alla lingua lo spazio endoorale che le necessita per la sua funzionalità, di per sè sufficiente in molti casi a ripristinare le respirazione nasale, può correggere l’orientamento perverso dello sviluppo in deviazione del setto nasale.

Il riposizionamento mandibolare, quando indicato, risulta assai spesso determinante e risolutivo anche per vari quadri di cefalea (viene rimossa la contrazione cronica in particolare di temporali e masseteri, fig.2), otite ricorrente e vertigine (viene evitato il traumatismo dell’orecchio da parte del condilo retruso). La logopedista si occupa di correggere la deglutizione atipica , gli atteggiamenti scorretti di labbra, lingua e dei muscoli periorali e di cambiare lo schema respiratorio toracico – clavicolare a favore di quello diaframmatico. Di pertinenza logopedistica, ma anche igienistico-odontoiatra, è la tecnica del lavaggio delle mucose rinosinusali con soluzione idrosalina calda. http://www.studiober.com/patologie/il-lavaggio-della-mucosa-rinosinusale/

Il fisioterapista e il chiropratico sono  chiamati a risolvere i problemi posturali, a rilevare eventuali concomitanti cause ascendenti, e sopratutto a modificare gli schemi muscolari che favoriscono l’instaurarsi dei vari quadri disortodontici: nei morsi profondi, ad esempio, bisognerà rilasciare i muscoli elevatori della mandibola, mentre nei morsi aperti sarà importantissimo indurre l’allungamento dei sopra e sotto ioidei. Con questo approccio diagnostico e terapeutico è possibile intercettare e risolvere radicalmente i casi di patologie di origine strutturale in cui il ruolo patogenetico sostenuto dalla malocclusione dentaria sia evidente. Molto spesso, in questo modo, vengono correttamente diagnosticate e curate malattie che erano state in precedenza considerate quadri a sè stanti (emicrania, labirintiti, atteggiamenti scoliotici idiopatici) o in cui le conseguenze, anche se correttamente affrontate, non erano state poste in relazione con le cause strutturali, posturali e occlusali, che le avevano determinate, con i conseguenti rischi di insuccesso terapeutico e recidiva. Nei casi dubbi non è inutile iniziare con un trattamneto ortodontico intercettivo di minima , sostanzialmente privo di controindicazioni e di effettivo prezzo biologico, ricorrendo al medico o addirittura al chirurgo nei casi di insuccesso. Nei casi in cui il trattamento chirurgico appaia inevitabile (ernie discali espulse, adeno-tonsilliti realmente ostruttive e chirurgiche, colesteatoma), il contestuale trattamento strutturale costituisce una valida terapia collaterale. In ogni caso è bene tener presente che, se la malocclusione è presente, dovrà essere comunque prima o poi trattata, e pertanto più che di indicazioni alla terapia ortodontica è in realtà più corretto parlare di indicazioni all’anticipazione di una fase intercettiva nell’ambito di una terapia che sarebbe comunque prima o poi messa in atto. Anche per questo possiamo essere certi che il trattamento strutturale-occlusale delle patologie sopra esposte, oltre che fonte di grandi soddisfazioni per il medico ed il paziente è  sostanzialmente privo di effettivo prezzo biologico.

Anche il costo economico , abitualmente considerato alto, non lo è di fatto se si paragona la parcella del dentista non già al ticket o alla gratuità di un intervento chirurgico, ma all’effettivo costo di quest’ultimo, anche se sopportato dalla collettività (Fig.7).

Fig. 7 costi Fig. 7 : costi sostenuti dalla collettività (Regione Veneto) per i più comuni interventi per patologia respiratoria in età pediatrica nel 2002.

Addirittura va sottolineato che l’esborso si riferisce ad una terapia ortodontica comunque indicata che verrà comunque, quando possibile , messa in atto: il trattamento delle patologie collaterali , a ben vedere, è di fatto….. gratuito!