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Cefaela, Emicrania, Cheilite angolare: Jessica Bordin

JESSICA BORDIN: CEFALEA CHEILITE ANGOLARE
CASE REPORT PRESENTATO AL CONGRESSO A.C.P.
“ UN CASO INDIMENTICABILE IN ALLERGOLOGIA PEDIATRICA”

VICENZA, 21 FEBBRAIO 1997

Dr. Edoardo Bernkopf – Libero Professionista

Vicenza- Via Garofolino, 1

Jessica Bordin è una ragazzina che è giunta nel mio studio dentistico circa cinque anni fa, all’età di 13 anni.
Il suo problema principale era una cefalea riferita come FORTE ( in una scala: lieve, media, forte, fortissima micidiale), che la affliggeva da parecchi mesi tutti i giorni.
Presentava inoltre una ragade all’angolo della bocca (cheilite angolare), che regrediva, ma non completamente, solo per uno o due mesi all’anno: per il tempo restante le deturpava il viso e le creava notevoli complessi. Lamentava anche una rinorrea continua, descritta come raffreddore cronico, che perdurava anche nei mesi estivi. Dopo vari tentativi terapeutici era stata presa a cuore dal Dr. Vesco, primario del Reparto di Geriatria del Policlinico San Marco di Mestre (in questa struttura non c’è la pediatria), in quanto il padre di Jessica era infermiere. Per interessamento del Dr. Vesco, Jessica aveva frequentato in successione pressoché tutti i reparti della struttura sanitaria, sempre visitata e curata al massimo livello professionale, alla ricerca sopratutto della soluzione al problema “cefalea”. Tutti gli specialisti avevano escluso problemi di propria pertinenza all’infuori dell’Allergologo e, ovviamente, del Dermatologo, che aveva tentato varie terapie mediche della ragade (compreso il cortisone), ma senza alcun risultato. Le prove allergiche avevano rivelato una positività all’acaro.
Questa positività allergologica, la anomala manifestazione cutanea e la cronica rinorrea orientavano dunque verso una cefalea con “ screzio allergico”, più per esclusione di tutte le altre cause che per reale convinzione degli stessi curanti. La ragade dell’angolo della bocca, peraltro, non regrediva nemmeno con terapia cortisonica. Il Dr. Vesco, che é anche mio simpatico e stoico paziente, memore di alcuni discorsi fattigli tra una trapanata e l’altra sui rapporti tra cefalea, disturbi respiratori e disfunzioni occlusali, mi inviava la ragazzina per un consulto e per le eventuali cure del caso. La giovane paziente veniva visitata dal punto di vista strutturale e posturologico, con particolare attenzione alla sua situazione occlusale: come quasi sempre succede, questi aspetti non erano stati considerati. Jessica presentava un’occlusione dentale accettabile a prima vista, ma che, a un controllo attento, rivelava una lieve deviazione mandibolare a sinistra.

 

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Ciò provocava anche un atteggiamento lievemente asimmetrico delle guance e delle labbra: queste ultime, in particolare, non combaciavano perfettamente all’angolo sinistro della bocca e lasciavano fuoriuscire un impercettibile quantità di saliva, che macerava la pelle e sosteneva la lesione dermatologica: per questo nessuna terapia dermatologica, non rimuovendo la causa, poteva aver successo. La disfunzione dell’ articolazione temporo-mandibolare è assai spesso causa di cefalea: purtroppo Jessica non presentava nessuno dei sintomi erroneamente considerati tipici di questo quadro, quali rumore di scroscio , scatto, apertura deviata, blocco articolare, sintomi del resto quasi mai presenti in età pediatrica.
Le lieve deviazione del morso era sufficiente a causare un costante squilibrio muscolare, che sosteneva la cefalea con meccanismo tensivo. La rinorrea era invece interpretabile come effetto di una respirazione di tipo orale, che impediva una corretta ventilazione nasale. Infatti la terapia occlusale, con placca di riposizionamneto mandibolare prima, e apparecchio ortodontico fisso poi, risolveva il problema dermatologico, la cefalea e la rinorrea, sintomi regrediti fin dal primo controllo a 15 giorni e sostanzialmente mai più ripresentatisi. Il follow-up è attualmente di quasi 3 anni (1997).

Senza

Confermo che la relazione sopra riportata descrive esattamente la storia clinica di Jessica e ne
autorizzo la pubblicazione a fini divulgativi e scientifici anche via internet.

Renzo Bordin, padre di Jessica, Mogliano Veneto (tel. 041/453882)

Certifico che il “Caso indimenticabile” Jessica Bordin ha avuto effettivamente la storia clinica descritta dal Dr. Edoardo Bernkopf ; mi permetto di aggiungere anche il miglioramento psicologico della giovane per la ottimizzata qualità di vita.

Dr. Rufillo Vesco
Policlinico S. Marco – Mestre

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