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Cefalea

Nel campo delle cefalee, negli anni passati in oltre il 40% dei casi si individuava una patogenesi muscolo-tensiva: è evidente come la tensione muscolare non potesse non riferirsi sopratutto ai grossi fasci muscolari della masticazione (masseteri, temporali, paterigoidei).

L’International Headache Council, l’organismo scientifico che periodicamente aggiorna la classificazione delle cefalee, ha ritenuto di rimuovere il prefisso “muscolo”,e di adottare la denominazione di “Cefalea di Tipo Tensivo”. La rimozione del prefisso “muscolo-“ elimina la possibilità diagnostica di attribuire con certezza questa cefalea a tensioni muscolari riscontrabili in sede clinica , collocandola fra le cefalee così dette “primarie” , prive cioé di una spiegazione sulla loro origine. Questa decisione ha reso poco chiara la collocazione di quelle cefalee che derivano da tensioni muscolari legate alla postura scorretta, e in particolare alle malocclusioni dentarie con malposizione della mandibola e con una componente disfunzionale dell’Articolazione Temporo Mandibolare.

Fig. 1 classificazioneFig. 1: classificazione delle cefalee.

Le cefalee ” associate a patologie della bocca e dei denti ” sono classificate al punto 11, assieme ad altre 9 possibili cause ( patologie del cranio, collo, occhi, orecchi, naso e seni paranasali, denti, bocca o di altre strutture facciali o craniche.)  . Si tratta evidentemente di una voce abbastanza confusa, raramente presa in seria considerazione: le cefalee che derivano da malocclusioni dentarie con malposizioni mandibolari e disfunzioni dell’Articolazione Temporo Mandibolare  (ATM)  rientrano pertanto fra queste, anche se l’Articolazione Temporo Mandibolare  (ATM)  non viene nemmeno menzionata .

Una malposizione mandibolare genera facilmente la tensione anomala dei  fasci muscolari che sulla mandibola si inseriscono (Fig. 3)

Fig. 2-3 occlusione malocclusioneFig. 2 Un’occlusione dentaria normale favorisce il normotono muscolare.

Fig. 3 Un’occlusione laterodeviata favorisce l’ipertono omolaterale alla deviazione .

Inoltre spesso si associa a disfunzioni dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) . (vai alla pagina  “Patologia dell’ATM2) http://www.studiober.com/patologie/patologia-dellatm-gnatologia-classica/

Inoltre, per riflesso posturale, un diverso atteggiamento mandibolare crea molto facilmente una compensazione a livello della colonna cervicale e dei muscoli del collo e del tronco (Fig. 4): le proiezioni fronto-temporali e nucali del dolore sono significativamente le più frequenti in campo cefalalgico.

Fig. 4 cranio e posturaFig. 4: alla malposizione mandibolare si associano atteggiamenti posturali compensatori della colonna

La scarsa attenzione che viene dedicata a questo problema in ambienti anche molto specializzati, ma privi di adeguata consulenza odontoiatrica- gnatologica , fa sì che molte cefalee di questo tipo, non riconosciute, vengano erroneamente classificate come “Cefalee Primarie o Essenziali” , Emicranie e di Tipo Tensivo in particolare. In quest’ottica, lo scopo della terapia occlusale, o meglio della terapia strutturale nel suo complesso, è estremamente chiaro: riportare le strutture interessate dalla malposizione in uno stato di postura corretta, che consenta un ottimale rilasciamento muscolare. Sia in funzioni normali (deglutizione, masticazione, pronuncia di alcuni fonemi) che patologiche (digrignamento, serramento) la mandibola, trascinata dai muscoli elevatori, ha la tendenza ad avvicinarsi alla mascella facendo perno sul condilo e fermandosi solo quando le arcate dentarie antagoniste entrano in contatto fra loro.

Se però questo contatto avviene per qualunque ragione (scheletrica dentale, iatrogena, ecc.) in una posizione scorretta (morso profondo, deviato, retruso) ecco che, per un periodo di ore/giorno incredibilmente alto, indipendentemente dalla volontà o dallo stato di sonno o veglia, i muscoli masticatori risultano contratti, determinando o predisponendo fortemente l’insorgenza della cefalea con meccanismo muscolo-tensivo.

Fig.5 laterodeviazioneFig. 5: morso laterodeviato: si noti (freccia nera) l’inversione del canino e di tutta l’emiarcata sinistra

La terapia occlusale è rivolta a normalizzare l’occlusione dapprima attraverso l’applicazione di dispositivi di riposizionamento mandibolare (Fig. 6), e successivamente con una riabilitazione occlusale per via ortodontica (fig.7) , protesica o mista.

Fig.6 terapia occlusale Fig. 6 Dispositivo di riposizionamento mandibolare applicato

Fig.7 caso clinico MarinelloFig. 7 Trattamento ortodontico di grave malocclusione con canino in inclusione, in giovane paziente classificato come emicranico.

Le cefalea si è rivelata invece essere legata alla malocclusione . ( vai al suo “caso significativo” http://www.studiober.com/cefalea-emicrania-marinello-stefano/    )

Va aggiunto che la bocca può intervenire come elemento patogenetico anche nelle Cefalee associate a disturbi respiratori nel sonno, classificate al punto 10 –“ Cefalea associata a disturbi dell’Omeostasi (già “associata  a patologie metaboliche” nella precedente classificazione ’88). Si veda in proposito la pagina “Russare notturno e Apnea nel Sonno”  http://www.studiober.com/patologie/complicanze-del-russare-notturno/

 

Vai ai “casi significativi di cefalea trattati:

http://www.studiober.com/category/cefalea-3/

Vai all’articolo: 30-10 “L’orientamento nella ricerca” http://www.studiober.com/cms/ckfinder/userfiles/files/04%20L’orientamento%20nella%20ricerca(1).pdf

Vai all’articolo: 30-6  “Verità scientifica, l’onere della prova” http://www.studiober.com/cms/ckfinder/userfiles/files/art_fil_medica/09%20verita%20scientifica%20%20l’onere%20della%20prova.pdf

 

Vai all’articolo pubblicato su Medicitalia:

http://www.medicitalia.it/minforma/Gnatologia-clinica/934/La-cefalea-che-viene-dalla-bocca

 

Per saperne di più:

Bernkopf E. : Cefalea, otalgia e dolore vertebrale da malposizione cranio-mandibolare. Rivista Italiana di Stomatologia N. 10 Anno LIX – Ottobre 1990, 61-4

Bernkopf E. Maraggia A. Anselmi F. Ortodonzia e cefalee miotensive nel bambino. Medico e bambino N. 8 – Anno IX – Agosto 1990, 40-4.

Bernkopf E. Broia V. Bertarini A.M. Approccio gnatologico agli atteggiamenti scorretti del rachide. Il Dentista Moderno, Anno XIV, n. 4, Aprile 1996, 466-72.